La Buona Terra

La Cooperativa “La Buona Terra”

Nella primavera del 1984 fondavamo a Tortona la Cooperativa di eubiotica “La Buona Terra.  L’iniziativa coinvolgeva un folto gruppo di persone unite dalla volontà di offrire un servizio alla città, sotto il profilo della tutela della salute dei cittadini. Questo nucleo fondatore era ampio e rappresentativo: insegnanti, tecnici, operai, impiegati, medici, professionisti, sindacalisti, studenti. Avevamo cercato, con successo, di mettere insieme persone capaci di superare le differenze politiche, sociali, religiose: unica condizione, che tutti fossero convinti della priorità assoluta di lavorare per il bene comune.

Come ben sappiamo, negli anni ’80 l’industrializzazione dell’agricoltura aveva raggiunto i livelli più elevati della storia, con un uso spesso sconsiderato di dosi sempre maggiori di prodotti chimici, pesticidi e concimi, che andava producendo effetti devastanti sull’ambiente e sulla salute: nel Tortonese, in particolare nel mondo agricolo, era sempre più frequente imbattersi nella realtà di amici e conoscenti colpiti da tumore. Nello stesso tempo, gli anni ’80 erano quelli in cui cominciava a diffondersi in Europa l’agricoltura biologica, fino a quel momento settore di nicchia, confinato soprattutto nei paesi dell’Europa Centro-Settentrionale. La presa di coscienza dell’insostenibilità di questa situazione ci aveva portato a ricercare delle alternative: centri di distribuzione di prodotti non contaminati, medici attenti alla prevenzione ambientale delle malattie, agronomi orientati a forme di agricoltura più naturali.

Di grande importanza erano stati in questa fase alcuni incontri: col dottor Mario Garlasco, famoso medico omeopata e dietologo; col professor Francesco Garofalo, docente di fitoiatria dell’Università di Torino, che nel 1969 aveva ispirato la nascita dell’Associazione Suolo e Salute; con la Cooperativa “Il Papavero” di Milano, una delle prime realtà, in Italia, di vendita al dettaglio di prodotti biologici. Questa ricerca, i colloqui con queste importanti figure, la constatazione del livello ancora pionieristico di queste esperienze: tutto ciò ci aveva indotto a pensare di impegnarsi per costruire a Tortona, in una piccola città del Basso Piemonte, una Cooperativa di Eubiotica, che si impegnasse sul piano materiale e culturale per fornire alla gente un servizio a tutela di uno dei beni più preziosi cui la persona umana ha diritto: la salute. In tale contesto la Cooperativa doveva svolgere una duplice funzione: negozio per la vendita di prodotti alimentari non trattati chimicamente, ma anche centro culturale, per la promozione di una nuova sensibilità ecologica.

“La Buona Terra” si poneva come centro di raccordo economico e culturale tra i diversi soggetti. Il negozio vendeva i prodotti acquistati da una rete di aziende agricole e di trasformazione selezionate attraverso una capillare opera di ricerca e monitoraggio a livello locale e nazionale. Ma non si pensava soltanto ad acquisire e vendere prodotti “buoni”. Il negozio di eubiotica doveva anche essere un luogo in cui ricercare e trovare consigli in relazione alla dieta, alla salute, alla cucina, affiancato in questo compito dalla Cooperativa libraria “Incontro” (da noi fondata nel 1979), che espletava una funzione materiale fondamentale nel far cultura: quella elaborare e proporre consulenza in percorsi bibliografici e di lettura correlati a tali tematiche, e inoltre di procurare al pubblico più sensibile i testi necessari per approfondirle. Nello stesso tempo “La Buona Terra”, oltre che presiedere a questa complessa gestione del punto di vendita, si faceva carico di un’opera di sensibilizzazione rivolta ai produttori e ai consumatori, col coinvolgere ambedue i fronti in un ampio dibattito culturale, promuovendo, per anni, una fitta sequenza di iniziative pubbliche – conferenze, seminari, convegni – a Tortona e in tutto l’Alessandrino.

Questa strategia aveva preso corpo fin dagli anni precedenti la fondazione della Cooperativa con iniziative da noi organizzate: ricordiamo la conferenza sui temi della nuova agricoltura, tenuta da Francesco Garofalo e Luciano Valle nel 1981; e ancora, il convegno del 1983 in cui avevamo chiamato Gianni Mattioli e Chicco Testa ad esporre a un folto pubblico le ragioni del No alla costruzione di una centrale nucleare, che sarebbe dovuta sorgere nelle adiacenze della Bassa Tortonese. La nascita della Cooperativa e l’apertura del punto di vendita, nell’aprile 1984, erano salutate con una conferenza del Prof. Luciano Pecchiai – primario dell’ospedale per bambini “Buzzi” di Milano, che negli anni ’50 aveva fondato la Società Italiana di Eubiotica – sul tema “Alimentazione e Salute”. Ancora Luciano Pecchiai, nel novembre 1986, sarebbe ritornato a Tortona per dibattere con l’agronomo Mario Intindoli su “Produzione ed alimentazione naturale: le nuove forme della civiltà ecologica”.

Nello stesso periodo Luciano Valle, docente in Etica ambientale all’Ancifap/IRI , era impegnato a proporre – sulla scia della strategia del Presidente americano F.D. Roosevelt negli anni ’30 – la “stazione ecologica” di assistenza tecnica per i conduttori di aziende biologiche. L’anno successivo, nel marzo 1987, aveva ampio risalto in provincia il grande convegno nazionale – sempre promosso e organizzato dalla Cooperativa con la partecipazione dell’Amministrazione Provinciale – “L’agricoltura biologica: una prospettiva di civiltà”. Il Convegno si articolava in tre sessioni, a Tortona e Alessandria, ognuna dedicata ad approfondire un nodo tematico. “Produzione Naturale: Strategie, Organizzazione”, “Il Vino Biologico: una Strategia di Qualità”, “Istituzioni, Agricoltura, Ecologia”, questi erano i titoli dei singoli appuntamenti che videro riuniti esperti di assoluto valore tra i quali Francesco Garofalo, Ettore Tibaldi, Chicco Testa, Nicola Greco, Luisa Saba e la partecipazione di assessori regionali, parlamentari e ministri. Nel dicembre dello stesso anno, ad Alessandria, la collaborazione con la Provincia proseguiva con un altro convegno nazionale – relatori, tra gli altri, Cesare Donnhauser e Francesco Garofalo – che vedeva le associazioni dei coltivatori (Coldiretti, Confcoltivatori, Unione Agricoltori) confrontarsi con le nuove realtà dell’agricoltura alternativa su “Agricoltura e Natura – Quali esperienze e sbocchi economici per l’agricoltura alternativa”. Cominciava ad essere premiata l’ostinazione con cui negli anni precedenti si era cercato, sfidando luoghi comuni, incomprensioni ed antagonismi di aprire un dialogo con il mondo delle campagne, convinti, con J. Lovelock, che sul terreno dell’agricoltura si sarebbe giocata una sfida di importanza fondamentale per le sorti di Gaia.